Uno è il punto che abbiamo portato finora a favore della nostra classifica negli ultimi tre match giocati: a San Siro, un pareggio contro il Milan e una sconfitta per 4-0 contro l’Inter, rispettivamente il 25 e il 28 febbraio; al Gewiss Stadium, zero punti per effetto della sconfitta di questa sera contro il Bologna.
Uno non è da parte mia la “condanna” per l’Atalanta. È la matematica che la punisce, severamente ed immeritatamente, dal mio punto vista, anche questa sera.
L’Atalanta ha infatti giocato una grande partita, ma ha perso per via dei goal di Zirkzee e Ferguson, che ci aveva puniti anche all’andata, per l’1-2 finale, in risposta al vantaggio iniziale di Ademola Lookman.
Questa era una partita dalla quale dovevamo uscire con 3 punti per ritornare al quarto posto, ma la maggiore capacità del Bologna di sfruttare le occasioni ed in particolar modo la debolezza della Dea di causare in campionato rigori che sono stati poi segnati dagli avversari (5 fino ad oggi contro Inter, Torino, Roma, Lazio e Bologna) ha portato i rossoblu a vincere questo scontro diretto per la Champions valevole per la 27esima giornata di campionato.
Se la matematica dice che la sconfitta porta zero punti ed è il contrario della vittoria, il ragionamento la considera come uno spunto di riflessione per lavorare sulle aree di miglioramento, nel nostro caso i rigori concessi, ad esempio. Questa sconfitta in campionato servirà anche per canalizzare maggiori forze verso la partita di andata di Europa League contro lo Sporting Lisbona: il superamento di questo e dei successivi turni porta infatti alla finale che, se vinta, permette l’accesso alla Champions League.