Il 15 agosto 2022 il Corriere della Sera – da me ribattezzato Corriere delle Balle e CorBalle – ha pubblicato un articolo diffamatorio e da giornalismo spazzatura nei miei confronti, facendomi apparire come un “paracadutato” dalla Toscana, a seguito della mia candidatura alle parlamentarie del M5S per la Camera dei Deputati su un collegio lombardo.
Il 16 agosto 2022, dalle ore 10 alle ore 22, è avvenuta infatti la consultazione online degli iscritti al Portale del M5S per votare le proposte di autocandidatura per la composizione delle liste di candidati nei collegi plurinominali delle circoscrizioni nazionali e in quella estera. Io mi ero candidato in una di quelle nazionali, per l’appunto in Lombardia, essendo allora residente in Toscana, ma con sede del mio domicilio professionale a Milano, seguendo pertanto correttamente tutte le regole del M5S.
Il Corriere delle Balle ha invece preferito fornire una falsa informazione.
Tale falsa informazione è stata data in pasto all’opinione pubblica, ivi compresa quella del Movimento 5 Stelle, senza prima aver effettuato un passaggio con e avvisato il sottoscritto. Non c’è stata quindi una verifica attenta delle fonti, tra le quali il mio profilo pubblico di LinkedIn, dove si vede chiaramente il lavoro su Milano.
Ho preso quindi atto che l’articolo è stato pubblicato dalla “Redazione Politica” del Corriere delle Balle col chiaro intento di danneggiarmi. Altrimenti, l’articolo sarebbe nei miei confronti frutto di un errore grossolano e superficiale da parte di persone, di un giornale e di un editore che non applicano sempre il giornalismo investigativo.
Nessuno quindi mi ha avvisato di quell’articolo diffamatorio e da giornalismo spazzatura nei miei confronti, di cui ho da solo scoperto l’esistenza verso la fine dell’agosto 2022, sortendo degli effetti pesanti: la mia autocandidatura ha preso solamente 27 voti.
Successivamente alla scoperta di cui sopra, ho dato mandato all’Avv. Alberto Pasta di contattare l’Editore del Corriere della Balle, RCS MediaGroup, per intimare immediatamente rettifica, poi pubblicata, dal CorBalle.
La rettifica pubblicata sotto l’articolo diffamatorio e da giornalismo spazzatura del Corriere delle Balle contiene soltanto una parte del testo della lettera inviata dall’Avv. Pasta via pec ad RCS MediaGroup.
L’Avv. Pasta mi ha spiegato chiaramente le ragioni per cui non possa divulgare il testo della lettera nella sua interezza.
A beneficio di ciò che è stato fatto e della sua gravità, pubblico pertanto una parte di questa lettera che spiega nei minimi dettagli cosa è stato fatto dal Corriere delle Balle ai fini di una riflessione, per portare l’opinione pubblica a non fermarsi su quanto scritto e a verificare se quanto pubblicato da qualsiasi giornale corrisponda alla realtà dei fatti. Lo faccio quindi a beneficio del prossimo.
“ (…) Tale falsa informazione (in odio a tutta la normativa vigente, nonchè al codice deontologico dei giornalisti ed al codice etico de Il Corriere) ha arrecato gravi danni al dott. Capaccioli: la pubblicazione effettuata il giorno precedente le “parlamentarie” ha fortemente diminuito, se non annullato, la sua possibilità di essere votato; nei lettori, poi, la sua persona è apparsa come quella di un “paracadutato”, cosa assolutamente inverosimile; tale fatto ha ulteriormente inciso sulla vita personale, relazionale e professionale provocando danni di non poco conto (…)”.
A seguito della falsa informazione del CorBalle, non condivido più articoli del Corriere delle Balle, non leggo più suoi articoli, né tantomeno mi interesso di qualsiasi pubblicazione di altri quotidiani, periodici e libri per cui RCS MediaGroup è l’editore. A tal proposito, ci sarebbe da aprire una parentesi su una situazione preoccupante che danneggia il pluralismo dell’informazione: Presidente e Amministratore Delegato di RCS MediaGroup è al momento Urbano Cairo (Link: https://www.rcsmediagroup.it/pagine/governance/organi-societari/cda/), il quale è anche Presidente del Consiglio di Amministrazione di La7 (Come riporta il sito La7.it, “LA7 S.p.A. è la società del Gruppo Cairo Communication che opera nel settore televisivo attraverso i canali La7 e La7d” al link https://www.la7.it/la7/chi-siamo), oltre che ad essere Presidente del Torino FC. RCS MediaGroup, oltre ad essere l’editore del Corriere delle Balle, è anche editore di giornali importanti, come La Gazzetta dello Sport. Possiamo definire pertanto Urbano Cairo come un oligarca della comunicazione e ipocriti tutti coloro che criticavano Silvio Berlusconi, citando il pluralismo dell’informazione, ma che intervengono o partecipano in programmi de La7.
Riportare la realtà dei fatti è importante ed è gravissimo da parte di un colosso dell’informazione, quale il Corriere delle Balle, la mal estrapolazione o manipolazione dal contesto di un elemento, facendoci il riassunto dell’intero, azione già scorretta di per se.
Tutti i giornali, prima di pubblicare qualsiasi articolo, devono accertarsi pienamente che quanto riportato in bozza sia totalmente fedele alla realtà dei fatti prima di rischiare di rovinare in pochi minuti tutti i sacrifici fatti dalle persone, dalle aziende e da qualsiasi altra entità: dipende infatti da chi subisce la diffamazione.
Per queste ragioni, pubblico tale articolo sul mio sito web che ha lo stesso titolo di quello da giornalismo spazzatura e diffamatorio nei miei confronti divulgato dal Corriere delle Balle.
Tale mia posizione nei confronti del CorBalle rimarrà almeno fintanto che non verrò informato sull’identità completa delle fonti che hanno fornito una falsa informazione nei miei confronti e sull’identità di chi ha collaborato alla redazione dell’articolo e alla sua pubblicazione. Nei confronti di queste persone, mi riserverò il diritto di agire legalmente. Sono consapevole che la legge non obblighi né l’editore, né il giornale a fornire queste informazioni, ma stiamo parlando di buonsenso.
Le fonti che forniscono informazioni false o atte a screditare l’altrui persona devono essere infatti messe sotto processo, condannate ed impedito loro di fare da (dis)informatori o, in caso di giornalisti, di continuare ad esercitare la professione.