Michele Capaccioli

Atalanta – Inter 1-2: quel rammarico che un po’ c’è

L’Inter, finora sempre vincente in trasferta, conferma questa regola nel 2 a 1 di questa sera, a Bergamo, contro l’Atalanta. 

La Dea, che non aveva mai perso in casa, si ferma davanti ai goal di Çalhanoğlu e Lautaro. 

L’Inter segna il primo goal su rigore, al 40esimo, per l’appunto con Çalhanoğlu: Darmian, da poco entrato, su passaggio dello stesso giocatore turco, si lancia in area e riesce a toccare la palla prima di venir colpito da Musso mentre la sfera di gioco era ancora in campo. Questo è stato un ineccepibile rigore, come da regolamento. 

Il rammarico un po’ c’è perché, fino a prima del rigore, la Dea ha mantenuto un pressing molto alto che ha messo in sofferenza l’Inter, al punto che gli uomini di Simone Inzaghi hanno fatto il record negativo di tiri rispetto alle precedenti partite del Campionato di Serie A 2023-2024. 

Prima del 40esimo, l’Atalanta ha quindi sfoderato una serie di pillole offensive e di giocate che hanno portato l’Inter ad avere delle difficoltà nel servire gli attaccanti. 

Al 20esimo, Scamacca apre per Zappacosta che crossa in area di rigore, Pavard anticipa Lookman, ma la palla arriva a Ruggeri che tira al volo, non trovando né la porta, né il piede di Koopmeiners, il quale ha tentato la deviazione in rete. 

Al 26esimo, Koopmeiners serve dalla destra Scalvini che viene però chiuso in calcio d’angolo da de Vrij. 

Questi sono soltanto alcuni esempi. 

Il rigore per l’Inter al 40esimo è purtroppo netto: Musso va in tuffo sulle gambe dell’avversario, senza toccare il pallone. 

Il goal di Çalhanoğlu fa cambiare le gerarchie nella partita e l’Atalanta comincia a soffrire il pressing degli uomini di Filippo Inzaghi. 

Nella ripresa, Lautaro Martinez raddoppia al 57esimo e, poco dopo, al 61esmo, Scamaccaaccorcia le distanze. 

Il goal di Gianluca ha sì ridato all’Atalanta un bello slancio, ma non è stato sufficiente perché la Dea è uscita sconfitta dal Gewiss Stadium, anche a causa di alcune imprecisioni. 

Gasperini è l’over the top perché sta utilizzando molto bene sul piano tecnico le qualità dei suoi giocatori a disposizione, ruotandole in vista degli impegni di coppa e prendendosi dei rischi non indifferenti. Per questo non condivido le critiche a lui mosse al riguardo della gestione del gruppo. Anzi, penso che siano controproducenti. 

La concorrenza è spietata, sia in campionato che in coppa: questa preoccupazione e la curiosità mi portano a domandarmi se la Società abbia già nel suo staff un Coach in PNL per potenziare ulteriormente le prestazioni sportive dei giocatori, lavorando assieme al Mister sui punti di forza e gli ambiti di miglioramento come fa un Mental Coach.

sei un bergamasco o una bergafemmina e hai un progetto sportivo e culturale da propormi? contattami.

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