Michele Capaccioli

Rigore per entrata su Darmian. È davvero responsabilità di Juan Musso?

Siamo quasi al 40esimo minuto del primo tempo.

Darmian, da poco entrato, su passaggio di Çalhanoğlu si lancia in area di rigore.

Il portiere della Dea, Musso, valuta come pericolosa l’azione. L’argentino si invola verso il #36 dell’Inter.

Darmian riesce a toccare la palla prima di venir colpito da Musso mentre la sfera di gioco è ancora in campo. Questo è stato un ineccepibile rigore, come da regolamento. 

Fermandoci e guardando superficialmente solo l’episodio, la responsabilità sarebbe unicamente di Juan Musso. Se invece consideriamo l’intero contesto, sarebbe nella fattispecie di 5 giocatori della Dea: De Roon, Ederson, Kolasinac, Ruggeri e lo stesso Musso. 

Il condizionale è d’obbligo.

Il pallone, dopo il tiro di Çalhanoğlu passa, seguendo una linea retta, in mezzo a De Roon/Ederson e

Fonte foto: gruppo Facebook Atalanta Bergamo


Kolasinac/Ruggeri. Lo spazio tra Kolasinac e Ruggeri permette a Darmian di inserirsi e involarsi in area di rigore:


                      
Kolasinac                     De Roon

X…………………..….Darmian………………………………………..Çalhanoğlu

                      Ruggeri                        Ederson

Juan Musso valuta la pericolosità del giocatore dell’Inter lanciatosi in area. L’argentino pertanto esce e ha la sfortuna che Darmian arrivi per primo sulla palla. 

Musso atterra il giocatore ed è rigore. 

La X sullo schemino sopra è il contatto tra i due giocatori. 

Se Musso fosse arrivato per primo sulla palla, saremo qua a lodare la grandissima parata del portiere. 

Cosa ci porta a dare la colpa a tutti e 5 i giocatori? A niente, anche perché l’Inter ha eseguito alla perfezione uno schema che parte ben prima del passaggio a Darmian di Çalhanoğlu, quindi con il passaggio di Dumfries, che si trova sulla laterale destra, a pochi metri dalla linea che demarca l’area di rigore, a un altro giocatore dell’Inter (mentre si vedono tre calciatori della Dea che, in diagonale, avanzano, min. 37:38 della partita), tocca la palla Mkhitaryan (mentre i giocatori dell’Atalanta che continuano ad avanzare sono adesso due, quando l’altro si è spostato indietro, lasciando però tutti e 3 un mini corridoio), la sfera arriva a Çalhanoğlu che sfrutta il mini corridoio, segnato sullo schemino sopra con i puntini,ed il resto è già tracciato. 

Se riportiamo il focus o l’attenzione sull’argomento, ci domandiamo invece come è possibile evitare che uno schema di questo genere porti al rischio di un rigore e un goal segnato?

Queste parole non sono un’ammonizione per tutti e 5 i giocatori e neanche per Gasperini perché soltanto chi lavora – e mi risulta che i giocatori della Dea facciano in allenamento il doppio perché l’Atalanta non può usufruire degli stessi budget delle grandi nel calciomercato – sbaglia. E per questo dobbiamo rivedere il concetto di errore perché non c’è nessuna intenzionalità nell’aver lasciato quel mini corridoio e nell’aver atterrato Darmian. 

Sbagliare è fondamentale perché le sconfitte sono la molla verso le vittorie.  

 

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