Michele Capaccioli

Impó per ü l’ fa mal a nissü

Impó per ü l’ fa mal a nissü: sembra essere anche questa la regola valida non solo nella rotazione delle segnature della Dea, ma anche nei ruoli.

Sembra essere anche questa la regola che ha portato alla magica vittoria contro il Napoli, al “Maradona”, per 3 a 0, e ai 3 punti molto pesanti per l’Atalanta e per la sua classifica, considerando persino il modello di calcio sostenibile che la Società persegue oramai da anni, accompagnato, per l’appunto, dalla capacità di Gasperini di far ruotare i giocatori.

La Dea ha dominato grazie alla velocità, forza, creatività, intraprendenza – basti vedere ad esempio il goal di Miranchuk – e soprattutto all’entusiasmo che hanno permesso di bucare centrocampo e difesa, estremo difensore incluso, del Napoli per ben 3 volte grazie alle reti

del “gemello destro” (come era soprannominato Aleksey ai tempi della Lokomotiv Mosca per distinguerlo dal fratello Anton), Scamacca e, prima del 90esimo, di Koopmeiners.

La difesa dell’Atalanta con Scalvini, Kolašinac, Hien e Hateboer ha messo in ginocchio l’attacco partenopeo e anche di più: Scalvini preciso in ogni fase di copertura, in particolar modo quando si oppone alla conclusione a porta vuota di Politano, con Carnesecchi fuori posizione, evitando il pareggio per i partenopei. Il giovane difensore si sacrifica quando effettua un anticipo eccezionale, perché recupera quasi 10 metri, su Lindstrom, lanciato verso la porta dal servizio di Osimhen. È in questa occasione che, il numero 42 dell’Atalanta, si fa male e viene sostituito al 71esimo da Toloi che contribuisce al tamponamento della difesa del Napoli nei minuti finali; Hien vince fisicamente il corpo a corpo con Osimhen che si spazientisce già al 38esimo del primo tempo, quando rimedia un cartellino giallo dopo uno scontro perso a centrocampo con lo svedese della Dea; Kolašinac fa un gioco molto pesante, ovvero quello di andare a fare un pressing alto, sontuoso e faticoso, addirittura nella zona di Di Lorenzo; rivedere Hateboer titolare sulla fascia destra è stato un piacere, ancor più quando contribuisce, assieme a Zappacosta e Pasalic, all’1-0 per l’Atalanta.

L’attacco del Napoli viene messo in ginocchio anche grazie alla prova del Capitano de Roon davanti alla difesa.

A bucare i partenopei, già messi in sofferenza dalle prove di Ederson, Zappacosta, Pasalic prima, e di Ruggeri, Koopmeiners e Lookman poi, ci pensano, come detto, Miranchuk, Scamacca e il numero 7 olandese.

Il Napoli sbatte anche su Carnesecchi: il portiere mura il destro di Osimhen al 29esimo, sventando il pari, con immediatamente dopo Scalvini che respinge il tiro a porta vuota di Politano; ribadisce al 79esimo il “no” al nigeriano, rimurando di piede il tiro di destro del 9 del Napoli; come se non bastasse e come se non fosse ancora chiaro, riafferma per una terza volta l’inviolabilità della porta della Dea all’81esimo, ancora una volta su Osimhen, respingendo al volo il tiro del nigeriano.

Con le marcature di oggi, Miranchuk sale a 3 reti, Scamacca a 7 e Koopmeiners a 11, il quale, tra i centrocampisti goleador dei migliori 5 campionati europei, è secondo solo all’inglese Bellingham del Real Madrid, fermo a 15 goal.

Tutti numeri da paura e che fanno ben sperare non solo per il campionato e la Coppa Italia, ma anche per l’Europa League.

A Liverpool alcuni tifosi parlano già di finale: se questo sentore diverrà generalizzato, meglio così perché la sottovalutazione è l’arma più potente a disposizione.

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