Michele Capaccioli

La comunità prima delle individualità

Ho la febbre e non potrò andare all’Atalanta oggi.

Il mio posto era in Tribuna e, per fortuna, il cambio di nominativo del biglietto aperto a partire dalle 10 del giorno precedente la partita mi ha dato permesso di dare la possibilità ad un altro atalantino di assistere al match di oggi tra Atalanta e Fiorentina. Non ho chiesto nulla al nuovo proprietario del tagliando: anche dei bergamaschi mi hanno salvato la vita nel 2017, trasmettendomi una profonda umanità, e, dal mio piccolo, sono al servizio di questa comunità; l’Atalanta è la manifestazione più alta di un’entità che parte da un territorio e che va oltre i confini della Provincia, una manifestazione di valori e di una identità ben precisi.

Il nostro è un folle amore senza fine, se facciamo danni tu ci capirai. Siam bergamaschi e non conosciam confini, ti seguiremo ovunque giocherai. Forza! Atalanta, non mollare. Segna! Questo stadio fai esultare. Lotta! Per la curva e per la tua città! Ooooooo”, recita uno dei cori della Dea.

Nella sua storia, che ha visto il punto più basso durante la stagione 1980-81 con la retrocessione in serie C1 e da cui l’Atalanta si rialzò con un’immediata promozione nella serie cadetta l’anno seguente, l’unico trofeo che aveva vinto la Dea prima dell’Europa League era la Coppa Italia il 2 giugno 1963, grazie anche ad una tripletta di Angelo Domenghini da Lallio (La formazione: Pizzaballa, Pesenti, Nodari, Veneri, Gardoni, Colombo, Domenghini, Nielsen, Calvanese, Mereghetti, Magistelli). Il risultato non fu poi festeggiato per rispetto perché il giorno seguente salì dal Padre Papa Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli, bergamasco e “Papa buono”, malato da tempo.

La comunità viene prima delle individualità. Un concetto simile lo espresse Aristotele, uno dei miei filosofi preferiti assieme a Montesquieu, molti anni fa.

Una comunità che ha festeggiato la vittoria dell’Europa League, ma ricordando, anche durante le celebrazioni, il grande dolore vissuto qualche anno fa: le vittime del Covid che ha martoriato gravemente il territorio bergamasco, in particolare.

Un comunità con una profonda umanità e che, nella gioia, ricorda e non si dimentica di chi ha sofferto.

Forza, Atalanta! Vinci per noi! Adosss, sempre al tuo fianco!

sei un bergamasco o una bergafemmina e hai un progetto sportivo e culturale da propormi? contattami.

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